Smontare le credenze

Partendo dalle tue su di te, che ti guardi allo specchio con gli occhi di chi ti dice che “ormai” sei a metà della storia, che tutto è già scritto, che per pensare agli altri è meglio se chiudi i tuoi bisogni nel cassetto delle mutande e, soprattutto, che il treno su cui sei saltata 10, 20, 30 anni fa non consente fermate, ripensamenti, colpi di testa o di cuore.

 

Insomma: per buona parte della nostra vita, noi donne, quando usciamo dalle righe, cerchiamo di assecondare la nostra vera natura e mettere a frutto il pacchetto delle potenzialità che tutti abbiamo in dotazione, magari anche cercando attorno a noi dei facilitatori che ci accompagnino a camminare dove non c’è strada, ma dove noi vediamo un percorso, ci sentiamo dire che, in buona sostanza, è tutta o quasi colpa del ciclo.

 

Per la fase fertile della nostra vita questo diventa oggetto di giustificazioni sociali (tra l’altro quasi sempre non richieste) perché “in quei fatidici giorni” ci è concesso dalla natura di essere lunatiche, irritabili, irragionevoli e un bel po’, è bene chiamare le cose col suo nome, rompiscatole.

 

Poi arriva lo stop e con la menopausa si scopre che è pure peggio. Col corpo che cambia, gli ormoni che ballano e la mente che fatica ad accettare come la strada sotto le ruote ci abbia portate lontano consumando i copertoni e magari anche la voglia di far ruggire il motore, piano piano, ci convinciamo che ha ragione chi ci dice che ormai non sono più ammessi rally o fuoristrada.

 

Così, prima per un motivo e poi per un altro, quando arriva una crisi, uno stallo, il momento in cui persino Atlante avrebbe voluto togliersi il mondo dalle spalle e sgranchirsi la schiena, raggiungere ogni obiettivo (dal mega proposito imprecisato di rimettersi in forma al coccolarsi con piccole gioie quotidiane tutte nostre) può sembrare anche a noi, abituate da sempre a spingere vagoni coi piedi e a fermarli con la pancia, un Everest insormontabile.

 

Invece, è solo questione di metodo, di allenarsi a guardare quello che c’è e non quello che manca e di rimboccarsi le maniche per andarselo a prendere, costi quel che costi e alla faccia dei cliché.

 

Ecco perché proprio in quei momenti, sfatare le sentenze che ti pesano sulla cervicale da sempre, accogliere una fragilità passeggera che per fortuna non ha scadenza, regole o età, per fare il punto di come vuoi ripartire, può trasformarsi in un’occasione per tagliare nuovi traguardi.

 

Insieme, possiamo esplorare il giardino delle tue risorse interiori e camminare accanto, sia fisicamente, con sessioni dinamiche, che trasformando ogni tuo scopo autodeterminato in un calendario di passi che i tuoi piedi sono già pronti a fare anche se ancora non lo senti.

 

È ora di tirare le ali fuori dalla valigia.

 

Un unico punto esclamativo ammesso, per volersi più bene basta procrastinare!

Coach Arianna

    In termini di giorni vissuti ed esperienze raccolte, non sarai mai più “giovane” come adesso!
    Investi in te stessa. Divertiti un po’.
    Fai qualcosa di importante.
    Ama qualcuno in più.
    In un certo senso, sei solo una ragazza, ma con abbastanza anni per sapere
    che ogni giorno non ha prezzo!

    Victoria Moran

    Coach Antonella

    Alleggerirsi da emozioni e chili di troppo

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    Coach Isabella

    Nodi relazionali

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